Uomo politico francese. Tra i primi aderenti al movimento di De Gaulle per la
Francia libera, eletto deputato nel 1951 col partito gollista, fu ministro per
gli Affari tunisini e marocchini nel governo di P. Mendès-France, nel
1954. Dopo il ritorno di De Gaulle al potere, divenne ambasciatore in Danimarca
e al tempo stesso fu incaricato di dirigere una commissione formata per studiare
i modi per realizzare l'unità politica dei sei paesi del MEC. Il
cosiddetto
piano F. morì tuttavia sul nascere per il rifiuto di De
Gaulle di fare concessioni in tema di sovranazionalità. Nel 1961 fu
nominato ministro delle Informazioni dal primo ministro Pompidou e poi ministro
dell'Educazione, carica che resse fino al 1967 quando passò a dirigere il
dicastero dell'Interno. Dopo la morte di De Gaulle, ritenendo che Pompidou
avesse deviato dall'ideologia gollista si dimise dal partito nel 1971. Alla
morte di Pompidou (1974) annunciò la sua candidatura alla presidenza ma
la ritirò alla vigilia del primo ballottaggio (1911 - Ginevra
1974).